Prima edizione: Le Théosophisme, histoire d'une pseudo-religion, Paris, Nuovelle Libraire Nationale, 1921
Edizioni successive: Paris, Édition Traditionnelles,1928, 1965, 1969, 1973,
1975, 1978, 1982.
Edizioni italiane:
Indice dell'opera:
Pubblicata a pochi mesi di distanza da Introduzione generale allo studio delle dottrine indù, la seconda opera di Guénon è finalizzata allo studio di uno dei movimenti più originali comparsi tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, la Società Teosofica, fondata da Mme Blavatsky e diffusasi in Occidente e in India. Nata con lo scopo di diffondere presunte verità rivelate da entità superiori, la Società teosofica mirava ad una sorta di sincretismo tra cristianesimo protestante e religioni orientali. Si organizzava in logge, alla maniera della Massoneria, pur non avendo derivazione diretta da quest'ultima ma solo da una sua forma irregolare. Tendeva poi a diffondersi sull'onda di campagne di moralizzazione soprattutto nell'India britannica e negli Stati Uniti. Guénon, con il suo studio, va alla ricerca delle origini della Società teosofica, investigando nel passato dei suoi fondatori e chiarendo quali erano i veri interessi perseguiti. Per la ricerca si avvale delle numerose pubblicazioni teosofiste e dei riscontri provenienti da varie fonti, materiale fornitogli da ambienti tradizionalisti indù. Si tratta di un'analisi che lo stesso Autore non esita a dichiarare propriamente storica, dimostrando di poter trattare simili argomenti secondo il metodo proprio della ricerca scientifica, metodo inapplicabile, invece, a studi di carattere metafisico.
Una parte importante dell'analisi di Guénon si incentra sulle dottrine teosofiste e sulla loro derivazione dal "rosicrucianesimo". Dottrine che hanno la grave colpa, agli occhi dell'Autore, di capovolgere il corretto significato dei simboli e delle dottrine tradizionali - operando così in senso palesemente antitradizionale - oltre ad avere una pericolosa vicinanza allo spiritismo. Questa vicinanza, e l'influsso rosicruciano, induce i teosofisti a parlare, erroneamente, di un cristianesimo esoterico, che la Chiesa avrebbe puntualmente tenuto nascosto. Qui si va precisando anche la differenza sostanziale tra cristianesimo esoterico ed esoterismo cristiano, sulla quale Guénon ritornerà più volte in altre opere.
Da non sottovalutare, inoltre, il ruolo politico della Società teosofica, divenuta col tempo uno strumento al servizio dell'imperialismo britannico in India, e grazie al quale la potente nazione occidentale intese diffondere in Oriente teorie evoluzionistiche e sentimenti di superiorità della civiltà anglosassone, oltre che esercitare un controllo sul sistema religioso indù dall'interno. Con il teosofismo, chiarisce Guénon, molte concezioni politiche moderne si sono diffuse in Oriente. Tra esse il suffragio universale, l'abolizione del sistema delle caste, l'istruzione di massa, l'uguaglianza. Ciò avveniva grazie all'appoggio del governo inglese, verso il quale la Società teosofica ispirava un forte sentimento di fedeltà nelle nuove generazioni.
Intrisa di millenarismo e di messianismo, tratto caratteristico dei movimenti religiosi e politici sorti nell'Ottocento, la Società teosofica appare come il modello delle sette religiose che compariranno sulla scena mondiale nella seconda metà del Novecento. Proprio per questo carattere paradigmatico, l'analisi guénoniana assume una valenza che supera il dato contingente per diventare strumento interpretativo di alcuni dei più inquietanti connotati della modernità. Nel condurre la ricerca l'Autore mostra, con la sua caratteristica chiarezza espositiva unita ad una non comune capacità di raffigurazione di eventi e personaggi, la via attraverso cui agisce una forza antitradizionale, i mezzi di cui questa si serve per infliggere il più grave danno alle dottrine tradizionali, quello consistente nella dispersione del loro autentico significato mediante l'invenzione di nuove dottrine e di interpretazioni volutamente false e deviate.
Uno dei principali compiti che Guénon si pose consisteva nello smascherare le false interpretazioni dei simboli che costituiscono la "scienza sacra", affinché non venisse per sempre compromessa la possibilità di rintracciare il loro significato autentico e, quindi, ripristinare una élite tradizionale. L'attacco alla Società teosofica nasce, dunque, da questo compito che il maestro francese si diede sin dall'inizio per smascherare la funzione sovvertitrice delle forze della contro-tradizione.
Massimo Pacilio